Chi di noi ciclisti non ha mai sperimentato la sensazione di dolore, formicolio o parestesie alle mani (il cosiddetto addormentamento delle dita)?
Ebbene, dalla mia esperienza lavorativa vi posso assicurare che è uno dei problemi più diffusi. Molti clienti mi chiedono di risolvere risolvere questo problema, spesso associato ad affaticamento della muscolatura delle spalle e indolenzimento della colonna cervicale.
8 possibili cause del dolore alle mani in bici
Partiamo da un concetto base: il compito principale del biomeccanico è quello di bilanciare correttamente il peso del ciclista tra i tre punti di contatto con la bicicletta: manubrio, sella e pedali.
Nel momento in cui uno di questi punti risulta sbilanciato, uno e entrambi gli altri punti di contatto risulta sovraccarico portando, di conseguenza, problemi.
Ecco che nella maggior parte dei casi i problemi alle mani sono dovuti ad un sovraccarico del peso su queste ultime, aumentando la pressione esercitata sul manubrio e, di conseguenza, riducendo la perfusione di sangue nei tessuti molli di mani e polsi (muscoli, tendini, nervi periferici) portando dolori, parestesie e indolenzimenti.
Le cause di un sovraccarico sull’avantreno possono essere le seguenti:
- Altezza sella esagerata: questa situazione influenza negativamente molti aspetti.
Solitamente il ciclista, non riuscendo a sostenere la tensione sulla catena muscolare posteriore, scivola in avanti sulla sella (perché in questo modo la distanza tra le sue anche ed i pedali si accorcia). Ciò facendo, aumentano i fastidi al sopra sella, perché quest’ultima non viene sfruttata correttamente; aumenta la pressione sulla zona anteriore e il peso del ciclista non viene sostenuto in maniera corretta. Di conseguenza, il peso del ciclista viene sbilanciato in avanti aumentando la pressione sulle mani e facendo lavorare ininterrottamente la muscolatura delle spalle per sostenere il peso del tronco. - Arretramento sella scorretto: questo parametro è molto importante per bilanciare correttamente l’assetto. Sella troppo avanti significa spostare il baricentro del ciclista troppo sull’avantreno e, di conseguenza, aumenta il peso supportato da mani e spalle causando un sovraffaticamento della muscolatura cervicale e delle spalle.
- Sella troppo inclinata in negativo: trovare il corretto angolo della sella non è mai semplice. Trovare l’angolo corretto dipende dall’inclinazione del tronco rispetto all’orizzontale e all’arretramento. L’obiettivo è trovare quell’inclinazione che permette di sostenere correttamente il ciclista senza farlo sbilanciare in aventi ma, al tempo stesso, non eserciti pressione e fastidio sulla zona pelvica.
- Appoggio delle mani scorretto sul manubrio: spesso vediamo ciclisti appoggiare le mani in quella parte del manubrio posta tra la le leve dei freni e la curvatura.
Questo è causato da un reach eccessivo del manubrio (manubrio troppo distante), di conseguenza il ciclista trova un adattamento impugnando lo sterzo in un punto che abbia una distanza più sostenibile per gli arti inferiori.
Questa posizione delle mani, tuttavia, implica che l’appoggio del peso gravi sulla zona palmare del polso, proprio sul decorso del nervo mediano il quale, come tutti i nervi, se compresso porta a parestesie e dolore. E’ un po’ come se ci auto provocassimo una sindrome del tunnel carpale. - Reach troppo corto: in questo caso il dolore alle mani potrebbe anche non essere presente ma è presente, invece, fastidio alla muscolatura delle spalle. Questo avviene perché si è talmente schiacciati e compressi tra sella e manubrio che il corpo cerca lo spazio adeguato per muoversi arretrando le scapole e contraendo la muscolatura.
- Reach troppo lungo: il ciclista si deve allungare molto in avanti con le spalle aumentando esageratamente l’angolo formato dalle braccia e dal torso. Così facendo estendere la colonna cervicale per poter guardare in avanti risulta particolarmente faticoso e doloroso sia per le strutture articolari che muscolari.
- Larghezza sbagliata del manubrio: Anche una misura errata del manubrio può causare problemi alle mani e ai polsi, un manubrio troppo largo obbligherà il ciclista a tenere le mani troppo distanti causando intorpidimenti e dolori specialmente nella zona del polso, al contrario una piega manubrio troppo stretta tenderà ad affaticare i tricipiti.
Di solito per le bici da strada la corretta larghezza del manubrio (misurata centro/centro sulla parte superiore della piega) corrisponde alla misura delle spalle ovvero alla distanza che c’è tra le due sporgenze ossee che si trovano alla fine delle clavicole (acromion).
- Mancato utilizzo di guanti adeguati: Per quanto possa sembrare banale anche il mancato utilizzo di guanti adatti alla pratica del ciclismo può essere causa di fastidi e problemi alle mani.
Un recente studio condotto dal “Clinical Biomechanics di Bristol” ha evidenziato come l’indossare un paio di guanti provvisto di un’imbottitura di almeno 3mm, sul lato palmare, sia in grado di far diminuire la pressione sulle mani tra il 19% e il 29% in relazione al tipo di presa sulla piega manubrio .
Come fare, quindi, a risolvere questi problemi?
Senza dubbio una persona che fa questo servizio di lavoro ha le conoscenze e l’esperienza per potervi aiutare evitando di fare prove a caso senza giungere al dunque.
Tuttavia, conoscendo ora le cause, è intuitivo trovare parte della soluzione.
Un consiglio che posso dare è fare questa prova: lasciate la presa dal manubrio staccando entrambe le mani (in un tratto di strada che permetta di farlo senza rischi o pericoli ovviamente) e vedete che succede: scivolate esageratamente in avanti sulla sella? Fate fatica a lasciare il manubrio? E se lo lasciate e provate ad inclinare il tronco leggermente in avanti cascate subito sul manubrio o siete ben sostenuti dalla sella?
In questo modo potrete capire se il vostro assetto è ben bilanciato oppure no.